Dopo i limiti estremi
Biancamaria Frabotta
(2014)
Quando Daniela Ripetti nel 1979 salì sul palco eretto
sulla spiaggia di Castelporziano per il primo Festival della poesia
internazionale organizzato in Italia in prossimità del luogo dove era stato
ucciso Pasolini, alcuni poeti, tra cui lei, credevano che fossero stati
raggiunti dal linguaggio di tutte le arti limiti oltre i quali non si poteva
andare. Una frontiera, quella della performance agita in mezzo a un pubblico di
massa, certo mai toccata prima, a quel livello, nella storia delle avanguardie,
crollò davanti ai nostri occhi, alle nostre menti disorientate. Daniela fu una
delle poche donne chiamate a fronteggiare un pubblico turbolento, in parte
derivato dai giovani che avevano dato vita a un movimento esploso nel 1977, fra
variopinte manifestazioni e violenze. Molti gli studenti e ancora di più gli
emarginati, pochi i poeti per così dire riconosciuti, tantissimi coloro che
desideravano di esserlo. Poeta, attrice, autrice, regista, consacrata da
Carmelo Bene, Daniela si ispirava alla musica e alla gestualità degli attori
del Living Theatre. Il pubblico l’ascoltò, come era successo poco prima con
Amelia Rosselli, meno bene era andata a Maria Luisa Spaziani e a Dacia Maraini.
L’inflessione della sua voce, il ritmo, il sapiente alternarsi degli accenti,
dei respiri, dei silenzi, catturarono l’attenzione di quella indocile assise.
Io ero in mezzo al pubblico, seduta sulla sabbia delle dune, preda di opposte
emozioni, ora suggestionata, ora attratta, ora spaventata. Il giorno dopo
scrissi sul Manifesto un articolo critico. Gli organizzatori mi accusarono di
essere una “reazionaria”. Ma la lettura di Daniela Ripetti e i temi un po’
americani delle sue poesie, impegnate sul doppio fronte dell’interiorità
turbata di quegli anni e della denuncia sociale, non li ho dimenticati.
Come Pratica della domenica del 1975 che ripropongo qui. Credo che
chiunque oggi, e non sono pochi, né poche, voglia fare la storia della
performance in Italia e dei suoi ibridi attraversamenti fra teatro e poesia
debba conoscere l’esperienza di un’artista fedele a sé stessa e che rivive
ancora oggi passato, presente e futuro nel tempo unico di una memoria certo non
solo nostalgica. Il suo video sul secondo Festival internazionale di poesia ambientato
nei più addomesticati spazi di Piazza di Siena lo dimostra.
https://www.youtube.com/watch?v=aSpwc7OlHGE
Si veda qui sotto anche il mio scritto su quell'evento intitolato Poesia, musica e gesto (“Il Messaggero”, 14 luglio 1979, Pag. 3)
Si veda qui sotto anche il mio scritto su quell'evento intitolato Poesia, musica e gesto (“Il Messaggero”, 14 luglio 1979, Pag. 3)
SUNDAY
PRACTICE
How all the world is
Sunday.. alone…
aphasic… azurine…
let’s celebrate ourselves on this (D-)Day
crucified by the true and the
untrue
of the other six…
we were so alone
without knowing it…
today, let’s applaud Knowledge
All is still…
all is Sunday...
like a deserted factory of
desires
the seventh day explodes
the sweet words: “may be”…
and those who haven’t locked
their certainties in drawers
die on Sunday…
as of a solemn… sacred… illness…
(Daniela Ripetti-Pacchini, 1977)
Pratica
della Domenica
Come tutto il mondo è solo
domenica
afasica
azzurrina
onoriamo noi stessi in questo Giorno!
crocifissi dal vero e non vero
degli altri sei
eravamo così
soli senza saperlo
applaudiamo oggi la conoscenza…
È tutto - immobile - tutto.. domenica
come una fabbrica di desideri
abbandonata
il settimo giorno esplode
la paroletta
‘pro-ba-bil-men-te’
e chi non ha chiuso nei cassetti
le certezze…
di domenica muore..
come di una malattia sacra e
solenne…
Poem published in:
a) “Guida Poetica Italiana”, Kane editore, Anno I, n.2, (Nov.Dic.1979) ;
b) Dei
trapassati intendimenti di Daniela Ripetti-Pacchini Pref. Alberto Moravia, Vallerini ed., 1983.
c) Rivista culturale “Altiplano”, Issue 4, Issues 7-9, Mexico (Mexico: State). Dirección de
Patrimonio Cultural, 1985. (Poesia tradotta in spagnolo con il
titolo Practica del Domingo)
Da ‘ALTIPLANO’: Daniela Ripetti PRACTICA DEL DOMINGO
“Como todo el mundo es sólo domingo — afasico
azulito – honramos nosotros mismos en este día crucifijos de lo verdadero y no verdadero de los otros seis, ermos tan..."
d) Il Romanzo di Castelporziano- Tre giorni di pace, amore e POESIA, di Simone Carella, Paola Febbraro, Simona Barberini, Stampa Alternativa ed., 2015. Introduzione di Marcello Baraghini, Simone Carella e Renato Nicolini.
d) Il Romanzo di Castelporziano- Tre giorni di pace, amore e POESIA, di Simone Carella, Paola Febbraro, Simona Barberini, Stampa Alternativa ed., 2015. Introduzione di Marcello Baraghini, Simone Carella e Renato Nicolini.
In questo recente testo sul Festival di Castelporziano del 1979, i miei sei
scritti lì pubblicati, sono molto
diversi dall’originale. Ciò è dovuto in parte alla trascrizione un pò libera dei testi dal
vivo, per cui alcune parole e frasi risultano cambiate, in più le sei poesie (tra cui Pratica
della domenica) sono state trascritte senza soluzione di continuità e con
segni d’interpunzione mutati creando un effetto confondente. Inoltre in parte io
stessa, come spesso accade, ho variato i testi per effetto dell’improvvisazione includendovi parole colte al volo nel pubblico o altri elementi presenti nella
situazione, a volte da me stessa volutamente suscitati, come accadde in modo particolare
a Piazza di Siena durante il Festival
Internazionale del 1980, dove ciò che io chiamavo “Il Teatro volante dell’Impossibile”
entrò in azione durante il volantinaggio della mia “Poesia 0”.
Si sono formate così nuove narrazioni al margine del caos.
Si sono formate così nuove narrazioni al margine del caos.
(Dalla recensione di
Maurizio Soldini a Il Romanzo di
Castelporziano)
“...Su quel palco di
travi di legno e tubi Innocenti issato su sabbie piuttosto
mobili e quindi con una stabilità, che si manifestò subito precaria e che in
effetti crollò sotto il peso della folla, passarono a declamare i loro versi
numerosi poeti, più o meno famosi, o che tali sarebbero diventati, che fecero o
avrebbero fatto la storia della poesia: Fabio Garriba, Daniela Ripetti,Victor
Cavallo, Milo De Angelis, Aldo Piromalli, Dario Bellezza, Maria Luisa Spaziani,
Valentino Zeichen, Giuseppe Conte, Cesare Viviani, Dacia Maraini, Renzo Paris,
Sebastiano Vassalli, Giorgio Manacorda, Amelia Rosselli, Luigi Fontanella, Mario Appignani, George Barker, Antonio
Porta, Maurizio Cucchi, Erich Fried, Robert B.
Harrison, Desmond O' Grady, Allen Ginsberg, Jacques Roubaud, David Gascoyne,
Ignazio Buttitta, Jacqueline Risset, Patrizia Bettini, Delfina
Vezzoli, Corrado Costa, Peter Orlovsky, Jiga Melik, Angelo Pasquini, Stavros
Tornes, Fernanda Pivano, Thomas Gorpas, Johannes Schenk, Eugenij Evtushenko,
Volker Von Torne, Enrique F. De Jesus, Gerard Bissinger, Gregory Corso, Ted
Jones, Bryon Gysin, Diane Di Prima, John Giorno, Ted Burrigan, Anne Waldman, Meo Cataldo Dino, Miguel Algarin, William Burroughs, Amiri Baraka...”
Presentatrice: Maria Paola Fadda.