giovedì 4 febbraio 2016

CASTELPORZIANO - INTERNATIONAL FESTIVAL OF THE POETS: Sunday in Andante cantabile by Daniela Ripetti-Pacchini








Dopo i limiti estremi
Biancamaria Frabotta
(2014)
  Quando Daniela Ripetti nel 1979 salì sul palco eretto sulla spiaggia di Castelporziano per il primo Festival della poesia internazionale organizzato in Italia in prossimità del luogo dove era stato ucciso Pasolini, alcuni poeti, tra cui lei, credevano che fossero stati raggiunti dal linguaggio di tutte le arti limiti oltre i quali non si poteva andare. Una frontiera, quella della performance agita in mezzo a un pubblico di massa, certo mai toccata prima, a quel livello, nella storia delle avanguardie, crollò davanti ai nostri occhi, alle nostre menti disorientate. Daniela fu una delle poche donne chiamate a fronteggiare un pubblico turbolento, in parte derivato dai giovani che avevano dato vita a un movimento esploso nel 1977, fra variopinte manifestazioni e violenze. Molti gli studenti e ancora di più gli emarginati, pochi i poeti per così dire riconosciuti, tantissimi coloro che desideravano di esserlo. Poeta, attrice, autrice, regista, consacrata da Carmelo Bene, Daniela si ispirava alla musica e alla gestualità degli attori del Living Theatre. Il pubblico l’ascoltò, come era successo poco prima con Amelia Rosselli, meno bene era andata a Maria Luisa Spaziani e a Dacia Maraini. L’inflessione della sua voce, il ritmo, il sapiente alternarsi degli accenti, dei respiri, dei silenzi, catturarono l’attenzione di quella indocile assise. Io ero in mezzo al pubblico, seduta sulla sabbia delle dune, preda di opposte emozioni, ora suggestionata, ora attratta, ora spaventata. Il giorno dopo scrissi sul Manifesto un articolo critico. Gli organizzatori mi accusarono di essere una “reazionaria”. Ma la lettura di Daniela Ripetti e i temi un po’ americani delle sue poesie, impegnate sul doppio fronte dell’interiorità turbata di quegli anni e della denuncia sociale, non li ho  dimenticati. Come Pratica della domenica del 1975 che ripropongo qui. Credo che chiunque oggi, e non sono pochi, né poche, voglia fare la storia della performance in Italia e dei suoi ibridi attraversamenti fra teatro e poesia debba conoscere l’esperienza di un’artista fedele a sé stessa e che rivive ancora oggi passato, presente e futuro nel tempo unico di una memoria certo non solo nostalgica. Il suo video sul secondo Festival internazionale di poesia ambientato nei più addomesticati spazi di Piazza di Siena lo dimostra. 


https://www.youtube.com/watch?v=aSpwc7OlHGE


Si veda qui sotto anche il mio scritto su quell'evento intitolato Poesia, musica e gesto   (“Il Messaggero”, 14 luglio 1979, Pag. 3)







SUNDAY PRACTICE
                                                         

How all the world is

Sunday.. alone…

aphasic… azurine…


let’s celebrate ourselves on this (D-)Day

crucified by the true and the untrue

of the other six…

we were so alone

without knowing it…


today, let’s applaud  Knowledge

All is still…

all is Sunday...
like a deserted factory of desires

the seventh day explodes

the sweet words: “may be”…

and those who haven’t locked their certainties in drawers

die on Sunday…

as of a solemn… sacred… illness…


(Daniela Ripetti-Pacchini, 1977)

 



Pratica della Domenica


Come tutto il mondo è solo
domenica

afasica
azzurrina

 onoriamo noi stessi in questo Giorno!
crocifissi dal vero e non vero
degli altri sei
eravamo così  soli senza saperlo
applaudiamo oggi la conoscenza…


  È tutto - immobile - tutto.. domenica
come una fabbrica di desideri
abbandonata
il settimo giorno esplode
la paroletta  ‘pro-ba-bil-men-te’
e chi non ha chiuso nei cassetti
le certezze…
di domenica muore..

come di una malattia sacra e
solenne…








 Poem published in:
a) “Guida Poetica Italiana”, Kane editore, Anno I, n.2, (Nov.Dic.1979) ;
b) Dei trapassati intendimenti di Daniela Ripetti-Pacchini Pref. Alberto Moravia, Vallerini ed., 1983.
c) Rivista culturale “Altiplano, Issue 4, Issues 7-9, Mexico (Mexico: State). Dirección de Patrimonio Cultural, 1985. (Poesia tradotta in spagnolo con il titolo Practica del Domingo)

Da ‘ALTIPLANO’: Daniela Ripetti PRACTICA DEL DOMINGO “Como todo el mundo es sólo domingo — afasico azulito – honramos nosotros mismos en este día crucifijos de lo verdadero y no verdadero de los otros seis, ermos tan..."



 d) Il Romanzo di Castelporziano- Tre giorni di pace, amore e POESIA, di Simone Carella, Paola Febbraro, Simona Barberini, Stampa Alternativa ed., 2015. Introduzione di Marcello Baraghini, Simone Carella e Renato Nicolini.
In questo recente testo sul Festival di Castelporziano del 1979, i miei sei scritti lì pubblicati,  sono molto diversi dall’originale. Ciò è dovuto in parte alla trascrizione un pò libera dei testi dal vivo, per cui alcune parole e frasi risultano cambiate, in più le sei poesie (tra cui Pratica della domenica) sono state trascritte senza soluzione di continuità e con segni d’interpunzione mutati creando un effetto confondente. Inoltre in parte io stessa, come spesso accade, ho variato i testi per effetto dell’improvvisazione includendovi parole colte al volo nel  pubblico o altri elementi presenti nella situazione, a volte da me stessa volutamente suscitati, come accadde in modo particolare a Piazza di Siena durante il  Festival Internazionale del 1980, dove ciò che io chiamavo “Il Teatro volante dell’Impossibile” entrò in azione durante il volantinaggio della mia “Poesia 0”.
Si sono formate così nuove narrazioni al margine del caos.
(Dalla recensione di Maurizio Soldini a Il Romanzo di Castelporziano)
“...Su quel palco di travi di legno e tubi Innocenti issato su sabbie piuttosto mobili e quindi con una stabilità, che si manifestò subito precaria e che in effetti crollò sotto il peso della folla, passarono a declamare i loro versi numerosi poeti, più o meno famosi, o che tali sarebbero diventati, che fecero o avrebbero fatto la storia della poesia: Fabio Garriba, Daniela Ripetti,Victor Cavallo, Milo De Angelis, Aldo Piromalli, Dario Bellezza, Maria Luisa Spaziani, Valentino Zeichen, Giuseppe Conte, Cesare Viviani, Dacia Maraini, Renzo Paris, Sebastiano Vassalli, Giorgio Manacorda, Amelia Rosselli, Luigi Fontanella, Mario Appignani, George Barker, Antonio Porta, Maurizio Cucchi, Erich Fried, Robert B. Harrison, Desmond O' Grady, Allen Ginsberg, Jacques Roubaud, David Gascoyne, Ignazio Buttitta, Jacqueline Risset, Patrizia Bettini, Delfina Vezzoli, Corrado Costa, Peter Orlovsky, Jiga Melik, Angelo Pasquini, Stavros Tornes, Fernanda Pivano, Thomas Gorpas, Johannes Schenk, Eugenij Evtushenko, Volker Von Torne, Enrique F. De Jesus, Gerard Bissinger, Gregory Corso, Ted Jones, Bryon Gysin, Diane Di Prima, John Giorno, Ted Burrigan, Anne Waldman, Meo Cataldo Dino, Miguel Algarin, William Burroughs, Amiri Baraka...” Presentatrice: Maria Paola Fadda.
 

 





   










Da "Il Messaggero", 8 luglio 1979
Daniela Ripetti-Pacchini con due attori del Living Theatre (Toby Marshall e Argento) durante
 la performance a Castelporziano -  Foto di Piero Marsili Libelli