Ricordando Proust & Poe, di Daniela Ripetti
Il tempo ritrovato di Marcel Proust
“… Se il ricordo, grazie
all'oblio, non ha potuto contrarre nessun legame, gettare nessun ponte tra sé e
il momento presente: se è rimasto nel suo proprio luogo, alla sua propria data,
se ha conservato le distanze, il suo isolamento nella profondità d'una valle o
sulla vetta d'una montagna, esso ci fa di colpo respirare un'aria nuova, -
nuova proprio perché è un'aria che s'è già respirata in passato, - quell'aria
più pura che invano i poeti hanno tentato di far regnare in Paradiso, e che non
potrebbe darci questa sensazione profonda di rinnovellamento se non fosse già
stata respirata, perché i veri paradisi sono i paradisi che abbiamo perduti.” Da Il tempo ritrovato di Marcel
Proust nella traduzione di Giorgio Caproni (volume settimo di Alla ricerca
del tempo perduto, Einaudi Ed. 1973, p. 206).
Yer
Blues (Rapsodia 1974) di Daniela Ripetti
Poi le luci
tranquille
riposano come per finta
cosicché noi non riposiamo
stranieri nel ricordo
altri tempi ritrovano tra eucalipti e magnolie
muse sconosciute erano fiori che morivano
appena nati – i ricordi
non sono sempre veri, ma
più belli di se stessi
carezzano i vasti deserti tra pensiero e pensiero
… i nostri temperamenti coglievano un vago senso di
albe e che altro?
Tutto il tempo ci sfuggiva costantemente
“C’è una parvenza di lutto”
leggevamo...
Da Dei trapassati intendimenti e da La Poesia e il suo Doppio:
https://www.youtube.com/watch?v=skMOfgcrjKQ (Rhapsody about Time & Memory)
https://www.youtube.com/watch?v=pfmXHd10v64 Proust le temps retrouvé di Raoul Ruiz- Il
concerto di Vinteul
https://www.youtube.com/watch?v=PAo8B2WQ3q8
Le temps retrouvé di Raoul Ruiz
https://www.youtube.com/watch?v=ttgv7VjBs2I Marcel Proust
rare footage, 1904
Marcel Proust nella sua opera fu profondamente
influenzato dalla letteratura inglese e americana e da scrittori come Edgar
Allan Poe. L’influenza di Poe la troviamo in particolare nel modo in cui nella
sua Recherche Proust osserva lo sfaccettato mondo umano e, come un
investigatore e un voyeur, indaga e ricerca i segni emessi dalla
materia osservata per decifrarla, interpretarla, coglierne la verità, trovare
il senso del segno. In tal modo la durezza della materia sfuggente si fa più
trattabile ed invece di finire nel nulla, alla fine dell’itinerario e dell' apprendistato di scrittore, può
trasformarsi in opera d’arte. Ed è nell’opera d’arte che, secondo lo scrittore francese, viene ritrovato il tempo perduto e scoperta ‘la vera vita’ godendo dell'essenza
extratemporale delle cose (si veda p.207 del volume settimo, op. cit.).
Un esempio dell’influenza di Poe su Proust la troviamo nel volume quarto
della Recherche intitolato Sodoma e Gomorra dove vi è un esplicito
riferimento a La lettera rubata, il racconto di Poe avente come
protagonista il perspicace e improvvisato investigatore Augusto Dupin.
Dupin riesce a trovare una compromettente lettera rubata laddove la
polizia, nelle sue minuziose indagini, non l’aveva cercata e cioè, messa bene
in evidenza al centro del caminetto della casa.
“Alla
fine i miei occhi, facendo il giro della stanza, si posarono su un
insignificante portadocumenti di cartone filigranato, che era appeso con un
sudicio nastro blu a un chiodo di ottone, proprio al centro del caminetto. Nel portacarte,
diviso in tre o quattro scomparti, c’erano cinque o sei biglietti da visita, e
un’unica lettera, molto sporca e spiegazzata.”
E in Sodoma e Gomorra (pp.418-419,
Einaudi Ed. 1974) troviamo scritto:
“(…) quegli oggetti che sfuggono alle perquisizioni più minuziose, e
che semplicemente sono esposti agli occhi di tutti, passando inosservati, su un
caminetto.”
Ma dal momento che il post parla di Paradisi e che secondo la poetica di E. A. Poe (e dopo di lui di Baudelaire, Mallarmé, Valery) il senso deve sempre far ritorno al suono (From Poe to Valery, T.S. Eliot 1949), non posso non ricordare qui il fascinoso e tremendo Eden cantato da Poe nella sua poesia The lake (Il lago).
Ecco la versione italiana della poesia nella traduzione che ne feci anni
fa cercando di rirenderne il suono.
Consiglio inoltre di ascoltare a questo link la personale versione
inglese e la meravigliosa canto-lettura di The lake da parte di Antony
& the Johnsons:
https://www.youtube.com/watch?v=1j6fpTyw48E
IL LAGO (dedicato a…)
Traduzione di Daniela Ripetti
Al fiorire della giovinezza ebbi per sorte
di visitare nel vasto mondo un luogo
che amar di meno non avrei potuto.
Così amabile mi fu la solitudine d'un lago
selvaggio, da nera roccia cinto
e alti pini torreggianti intorno.
Ma quando su quel luogo come ovunque,
la Notte distendeva il buio manto
e il mistico vento trascorreva
mormorando la melodia di un canto…
allora, oh, allora io mi destavo
al terrore di quel lago solitario.
Quel terrore però non era orrore
ma un fremito ignoto di piacere,
un sentire che insegnarmi o indurmi a definire
non saprebbero miniere di gioielli
neppur l’Amore, benché tuo fosse l’Amore.
Morte era in quell' onda avvelenata
e nel suo abisso una tomba preparata
per chi da là trarre conforto poteva
al suo malinconico immaginare
e la cui anima solitaria sapeva
in Eden quel lago oscuro trasformare.
Per quanto riguarda la
figura di Edgar Allan Poe e la sua enigmatica morte è uscito recentemente
“Edgar Allan Poe – Il mistero della morte” (Catartica Edizioni 2021) dello
scrittore e poeta Fabrizio Raccis che sto leggendo in questi giorni con
interesse.