LA POESIA E IL SUO DOPPIO
Sta per uscire il mio
nuovo libro di poesia La Poesia e il suo Doppio, Edipsy Editrice, ISBN
978-88-943018-1-6. Intanto lo si può trovare in formato cartaceo e in ebook nel
sito: https://bit.ly/3ro2ppI
Il libro, 258 pagine
di poesia in poesia, di evento in evento, comprende composizioni tratte dalle mie
maggiori raccolte: alcuni scritti giovanili, la raccolta completa di Apache
tear con la prefazione del 1994 di Romano Luperini e poesie da Via
Paradisa, l’ultima mia raccolta del 1995-2016. Molte poesie di questo
volume sono state da me tradotte in inglese.
Il titolo scelto per
il mio libro era il sottotitolo di REBIS, una mia raccolta di versi
scritti tra il 1968 e il 1977 che, in parte, performai al Beat 72 nel 1977. Rebis,
res bis (la cosa doppia) è un simbolo dell’alchimia per indicare il risultato
di un matrimonio chimico e delle trasmutazioni per arrivare alla pietra
filosofale. Con questo termine mi riferivo al prolifico congiungimento di
poesia e teatro, da ciò le espressioni la Poesia e il suo Doppio, il Poeta e il
suo Doppio da me spesso utilizzate.
L’espressione “La
poesia e il suo doppio”, la creai nel 1968 sul modello de Le théâtre et son
double (Il Teatro e il suo Doppio) di Antonin Artaud, intendendo
con essa una poesia sempre in fieri, sempre sul punto di uscire dalla pagina e
farsi teatro, ma un teatro vivente, un teatro cospirante contro un
teatro “nato morto” per scendere nel divenire della vita e della sua
liberazione in molte forme. Questo teatro, in un mio manifesto, lo chiamai Il
Teatro Volante dell’Impossibile-non teatro a-venire o Teatro dell’Avvento”
che, in certi casi, si fece ‘teatro di guerriglia’, tra Brecht e Artaud.
L’immagine di
copertina è dal 2° Festival Internazionale dei Poeti a Piazza di Siena nel
1980.
Daniela Ripetti-Pacchini
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