FRATE FRANCESCO (1967)
(La chiamata)
Dalle foglie,
Dalle foglie,
dalle morbide acuminate
smerlature di foglie...
dalle volte,
da ali in amore
da piume trapunte...
dai voli in discesa
di foglie caduche..
dai minuzzoli mondi
dei pietrischi di sera,
dai tocchi e rintocchi
della luna sui pruni...
da soli e da inverni
tra lupi e dirupi...
da focu-da uento-da acqua
e per i Piccoli,
pretiosi et hùmeli...*
Lui ti chiamò (tu Lo chiamasti) con viventi parole...
e persino il tremendo cipiglio della Morte
ti sembrò dolce...
* Le parole ‘...focu...uento...’
(...fuoco...vento...) e ‘pretiosi et hùmeli...’sono
scritte
nella mia poesia in volgare umbro, il linguaggio utilizzato da San Francesco
d’Assisi.
BROTHER FRANCIS (1967)
(Meditation-Poem)
From the leaves,
from the soft pointed
scallops of leaves,
from the vaults,
from plumages in love,
from plumages in love,
from embroidered wings,
from the downward flights
of deciduous leaves,
from the tiny worlds
of crushed stones in the
evening,
from the strokes of the moon
on thorn thickets,
from suns and from winters
among wolves and cliffs,
from fire, from water, from
wind,*
and for the Small Ones,
precious and humble, *
He called thee (you called
Him) with living words
and even the dreadful frown of
Death
seemed sweet to thee…
*The words ‘fire’(focu),
wind (uento) and ‘precious and
humble’(pretiose et hùmeli), in the Italian version of this poem, are written in
early Umbrian vernacular, the language used by St. Francis of Assisi (impossible to
translate into English).
Translated by Daniela Ripetti Pacchini
(From the collection of poems "Itinerarium Cordis in Deum")
(From the collection of poems "Itinerarium Cordis in Deum")
Cigoli (Ludovico Cardi)- S. Francesco in orazione |
Guido Reni - S. Francesco e l'angelo musicante |
Un crescendo discreto, inavvertito di contrasti lievi, dissimulati nella pretiosa povertà davvero francescana anche nelle parole: morbide/acuminate; piume/tra-punte; voli/in discesa; luna/sui pruni (spine); soli/inverni; pretiosi/hùmeli... Per preparare alla levità anche il contrasto finale più grande - e grave: tremendo cipiglio della Morte/... dolce... Nessuna sinteticità poetico-esistenziale poteva meglio dire soprattutto il senso e il contrasto del silenzio interstiziale tra la frugalità delle parole.
RispondiEliminaGrazie per il sottile commento che ha colto perfettamente, nel décalage della leggerezza della forma, i “contrasti lievi, dissimulati”, gli ossimori impliciti di questa poesia scritta sul margine del caos di una natura madre-matrigna.
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